Era il 2015 quando presi il primo volo come volontario per il Sudamerica. Destinazione Fortaleza, Brasile. Da lì, altre 10 ore di bus, verso Crateús. La cittadina che è stata per un anno casa mia.
Sono passati quasi sei anni, ma tutto rimane: ricordi, emozioni, esperienze, volti, voci… Alcune voci continuo a sentirle, abbastanza spesso.
Sono quelle della mia ex collega di Servizio Civile, Marta e soprattutto della mia ex-capa, Erbenia.
Le comunicazioni si sono fatte più intense durante questo difficile anno. Facilitate dalla onnipresente schermata video e dalla perenne sete di informazioni: “come state?” “com’è la situazione li?“. Domande ricorrenti, sempre uguali, che non hanno mai ricevuto un “bene” come risposta. Ma sempre un “seguimos na luta” (continuiamo la battaglia). La situazione in Brasile non fa che peggiorare, complicata dalla negligenza politica e da radicate problematiche ambientali e socio-economiche preesistenti.
La situazione è ormai identica al quadro che siamo abituatə ad ascoltare quotidianamente: ospedali pieni, “x” contagi giornalieri, “x” morti… ma in un paese dove la ormai troppo millantata “normalità” è già di per sé drammatica, la pandemia è arrivata come un flagello.
Troppo spesso nelle ultime chiamate con Erbenia, ho sentito la parola “fame“, accanto a “morte“.
Non solo: tante, tantissime persone che ho conosciuto si sono ammalate, molte in maniera grave. E dove non colpisce il virus, colpiscono la depressione, la solitudine, l’inedia.
Mi ero ripromesso di scrivere il meno possibile sulla pandemia. Ma non posso non condividere la disperazione di un popolo abbandonato a sé stesso. Soprattutto nelle mani di un presidente inetto all’azione e troppe volte paurosamente vicino al negazionismo.
Di seguito il video e il testo tradotto della poesia dell’amico Clarindo, agente della Caritas di Crateús, scritto e recitato per diffondere un po’ di speranza in questo momento così difficile:
È scuro, lo so. E fa male
Sembra senza fine. Sembra…
Sorrisi che non ci sono più
Stelle. Tante spente.
Canzoni che non suonano…
E questa mano così pesante
Questa spada, questo calice.
Ma io non posso non provarci
Perché sogno poesie
Che mi invadono di speranze.
Ci sono voci che mi gridano
Ascolta con me. Ascolta.
Guarda la direzione del vento..
Quello è il cammino: volare.
Il cammino è volare
Traduzione propria