È passato un bel po’ di tempo dall’ultimo post.
Ecco alcuni aggiornamenti sulla raccolta fondi per il Brasile dell’anno scorso.
La squadra che ci ha lavorato è piccola, ma grazie a un grande lavoro e all’importante aiuto della Fondazione Specchio di Torino, i risultati sono stati importanti.
Sono stati raccolti poco meno di €3.000,00 (equivalenti a 19.000,00 Reales brasiliani). Per capire la proporzione, un pranzo fuori attualmente in Brasile costa RS 20,00, uno spiedino di carne RS 5,00 e una bibita RS 4,00. Questa importante cifra ha permesso di aiutare concretamente 140 famiglie (persone dirette) e 615 persone indirette in situazione di estremo bisogno che vivono nella città di Crateus, ne Nordest del Brasile. Grazie a questo denaro, è stato possibile portare a molte famiglie importanti razioni di cibo non deperibile, dette “cestas basicas“.
La situazione in Brasile si è complicata molto durante l’emergenza sanitaria, per diverse ragioni:
- come in gran parte di Sudamerica, una grossa fetta del mercato è composta dal quello che viene chiamato “trabalho informal” cioè il lavoro informale: venditori ambulanti di frutta, verdura, cibo, artigianato e molto altro. Per tutte queste persone la pandemia e le conseguenti restrizioni (che in Brasile hanno avuto un’applicazione molto arbitraria a causa del generale atteggiamento negazionista del presidente) si sono palesate in una scelta semplice quanto drastica: uscire a lavorare (e rischiare la malattia e la vita) o restare in casa, conservare la salute ma rinunciare al sostentamento familiare a tempo indeterminato
- le chiusure di locali privati e pubblici hanno reso molto difficile la vita in un Paese già in crisi da molto tempo
- a differenza di Europa, USA, Canada, Australia e pochi altri paesi, i vaccini sono arrivati in Brasile in maniera sporadica, lentamente e privilengiando le zone più ricche per prime: cioè il Sud, San Paolo, Rio de Janeiro… Il Nordest dell’ex Presidente Lula, indigeno e con una elevatissima percentuale di afrodiscendenti contiuna a rimanere indietro. Discriminato a tutti i livelli.
Queste sono solo alcune delle ragioni che ci hanno spinto ad iniziare la raccolta fondi durante il 2021.
Grazie a tutte le persone che hanno donato, che hanno creduto in questa iniziativa e che continueranno a sostenere gli ultimi.