Linee|punti|scelte

Fonte: the Guardian

Questo screenshot l’ho preso dalla Newsletter settimanale del Guardian. Rappresenta la concentrazione atmosferica di CO2 – Anidride Carbonica (principale gas a affetto serra).

Non è la prima volta che vedo un grafico simile e non è la prima volta che leggo il nome dell’osservatorio di Manua Loa, alle Hawaii. La prima volta risale a circa 10 anni fa, quando studiavo a Torino. Al tempo il grafico era molto simile, sempre con trend in aumento.

La curva blu indica le variazioni stagionali: le stagioni (quindi la presenza o meno di verde, invertita nei due emisferi) influiscono sulla capacità di assorbimento di CO2 atmosferico. La curva gialla rappresenta invece il trend praticamente identico da quando iniziarono queste misurazioni (1958): la CO2 non fa che aumentare.

Nonostante gli annuali meeting, nonostante gli accordi, le promesse, le migliaia di pagine scritte (?)… alla fine niente cambia davvero. Ricordo che durante il primo lockdown qualcuno scriveva entusiasta della diminuzione delle emissioni. Certo, il mondo era fermo. Ma è ripartito, nonstante tutto. E non si fermerà.

È normale che sia così. Il cambiamento richiesto perché la concentrazione di gas serra diminuisca, è enorme. Cambiare è difficile. Costa energia, costa tempo, richiede coraggio. Perché per cambiare bisogna capire, per capire bisogna studiare.

Sono il primo a dire che la coerenza è molto difficile, ma allo stesso tempo è importante fare delle scelte ogni giorno, per quanto piccole: differenziare bene l’immondizia (o cercare di produrne meno), diminuire il consumo di carne, comprare meno prodotti legati o contenuti nella plastica… chi più ne ha più ne metta.

Ogni gesto, ogni scelta è importante. Perché chi sta attorno a noi guarda, forse farà una domanda, forse ci prederà in giro (io ho un rifugio per api solitare e sulla lista ci sono una bat box e una vermicompostiera…) si lo so sono un consumista ma è proprio questo il punto.

Come consumatori possiamo scegliere. Io preferisco spendere per un libro che mi interessa, o appunto per un “cestino per l’umido” con dei vermi (che non costa poco), che spendere per un vestito costoso o per altri tipi di lusso.