L’estate è stata molto calda, afosa, torrida… per me è anche stata una grande fonte di emozioni e ricordi.
Ho infatti aiutato una ex collega a creare una piccola realtà, molto potente. Un risultato che solo a pensarci mi fa venire i brividi, ma che abbiamo potuto aggiungere solo grazie a tutt3 voi!
Qualche passo indietro
A maggio vengo contattato da Daniela, ex collega colombiana, che mi chiede se voglio prendere parte e aiutare la sua organinizzazione – Wayra – a portare a termine una raccolta fondi.
L’obiettivo è quello di raccogliere una importate somma per costruire un panificio in una zona martoriata dal conflitto armato in Colombia, per la precisione nella comunità di Villa Rufina, nella ragione del Chocò.
Con entusiasmo ed energia ho accolto proposta (e quindi la sfida!) di lavorare nuovamente con fundraiser, cioè come organizzatore di una raccolta fondi.
Dopo due mesi du campagna, post, newsletter, contatti, comunicazioni… l’obiettivo è stato raggiunto!
Approfitto di questo breve post per ringraziare tutte le persone che hanno creduto nel progetto e in definitiva in me, conoscendo il mio passato di operatore umanitario.
Perché un panificio in Colombia è importante?
La Colombia è un paese dove il conflitto armato esiste da decenni. Inizialmente di carattere politico, oggi i gruppi armati si scontrano per il controllo di uno dei territori più fertili del pianeta, con uno scopo ben preciso: il controllo delle coltivazioni e delle vie di trasporto per il commercio della cocaina.
Come in ogni conflitto, chi ne paga le peggiori conseguenze sono i civili. In percentuale ancora maggiore le donne e i giovani.
Per questo nasce il progetto della panaderia: per creare occupazione, per dare speranza, per creare un legame fra generazioni. Chi la gestirà saranno proprio le donne anziane della comunità, per l’esattezza 10 di loro.
Grazie ancora.
Il progetto per il momento dipende dagli umori del Rio Atrato, cioè il fiume colombiano (unico riconosciuto al mondo con diritti), che sfocia nel Pacifico, in queste settimane in piena.
Questa situazione impedisce momentaneamente l’inizio dei lavori, ma non manca molto: le scale, una tavolo, le sedie e il forno. “Marco, quando sei entrato in questa avventura, della panadeira c’era solo il pavimento! Adesso la struttura dell’edificio è completa!“, queste le parole di Daniela.
Io vi ringrazio ancora
Vi terrò aggiornat3 sugli sviluppi (che saranno tanti) di questo progetto.